Le antiche cave di marmo di Campiglia

Le antiche cave di marmo di Campiglia

Populonia si erge su un alto promontorio che cade a strapiombo sul mare, formando una penisola (Strabone, V, 2, 6 C 223).
ANTICHE CAVE

L’area dei Monti di Campiglia

L’area dei Monti di Campiglia, ricca di georisorse, è caratterizzata dalla presenza di giacimenti di marmi pregiati e pietre ornamentali, tra cui la cava di Botro ai Marmi. La ricerca storica e l’indagine archeologica condotte fino ad oggi sull’impiego dei marmi ornamentali (marmo pario, bardiglio fiorito, ecc.) e delle pietre da costruzione (rioliti e ammoniti) del territorio dell’antica città di Populonia e in particolare dei Monti del Campigliese in età antica lasciano ipotizzare un intenso sfruttamento delle cave già a partire dall’età etrusca, con un forte incremento in età romana e medievale.

Le tipologie dei marmi presenti sono: marmo Pario e Grechetto a grana grossa; marmo statuario a grana fine e finissima; marmo bardiglio nelle varietà turchino e bardiglio. Il marmo bianco di Campiglia, oggi poco conosciuto e non più sfruttato, era noto per l’alta qualità ed era utilizzato sia nella statuaria che nell’architettura. Sappiamo ad esempio che l’imperatore Augusto, per realizzare il suo piano di monumentalizzazione della città di Roma, potenziò i porti di Luni, Pisa e Populonia per favorire i trasporti del materiale qui estratto destinato ad abbellire gli edifici e le piazze dell’Urbe. Lo stesso Augusto, tramanda lo storico Svetonio (Vite dei Cesari, Aug., XXVIII, 3), si vantava di aver trovato una città di mattoni e restituita in marmo. Nel Medioevo, i marmi del Campigliese furono impiegati non solo in ambito locale, come nella Pieve romanica di San Giovanni a Campiglia, ma anche ad esempio a Pisa nella Chiesa di Santa Maria della Spina e a Firenze nel Duomo di Santa Maria del Fiore, per volontà dello stesso Filippo Brunelleschi.

DA NON PERDERE

Nell’area di Botro ai Marmi, Campo alle Buche, Monte Rombolo, Monte Spinosa e Valle dei Manienti sono presenti numerosi fronti di cava che presentano tracce di taglio riconducibili all’età antica e medievale.

In particolare, la Cava di marmo bardiglio di Botro ai Marmi è un suggestivo esempio di attività estrattiva di cui si conserva la bella cavea con tracce di lavorazione sul fronte scenografico.

Il marmo bardiglio estratto in questa cava fu utilizzato con certezza nel Medioevo per decorare la Pieve romanica di San Giovanni a Campiglia. Alcuni indizi lasciano pensare che il marmo grigio sia stato utilizzato già in età etrusca per modellare statue funerarie e coperchi di sarcofagi.