Le cose da non perdere del Castello di Populonia. Torre medievale e Rocca degli Appiani

Praesent varius molestie odio, in vestibulum urna tincidunt et. Sed volutpat est eget interdum consequat. Vivamus sed ligula diam. Nam aliquam nulla in pretium maximus. Vestibulum facilisis rhoncus tincidunt. Nunc eu imperdiet libero. Praesent pretium diam at magna pharetra, maximus maximus magna bibendum.

Le cose da non perdere 1

La Torre di Populonia e il suo panorama mozzafiato

La Torre di Populonia, detta anche Torre dell’Assunta, fu costruita nel corso del XII secolo da Pisa e costituì per secoli un elemento fondamentale nel sistema difensivo marittimo e terrestre tanto che, dal 1927 al 1943, la sua sommità fu sede di una postazione di avvistamento aeronavale della Regia Marina.

Dalla torre è possibile ammirare un panorama mozzafiato che abbraccia l’intero promontorio di Piombino, le isole dell’Arcipelago Toscano, l’Elba, la Capraia e la Gorgona, fino alle coste della Corsica, lo splendido Golfo di Baratti incorniciato dalle Colline Metallifere del campigliese, per proseguire verso nord fino alle Alpi Apuane della Versilia

Una torre immersa nella storia della Toscana

In epoca medievale la Torre di Populonia era in contatto visivo diretto, verso nord, con la torre di San Leonardo, la Torraccia, la torre di San Vincenzo e la Rocca di Campiglia Marittima. Verso sud, con la torre del Sale, forse con la torre dell’isola di Palmaiola e con il vicino monastero di San Quirico, dotato di torre campanaria con funzione di avvistamento e comunicazione.

A partire dal XVI secolo il sistema difensivo fu perfezionato con la realizzazione della Via dei Cavalleggeri, un corpo di vigilanza, istituito dal Granduca Cosimo I de’ Medici, con il compito di pattugliare la costa e di effettuare la vigilanza sanitaria e doganale. I cavalieri, armati alla leggera, facevano la staffetta tra i 60 punti armati (torri e forti) presenti lungo il percorso Livorno-Piombino. In questa zona la Via dei Cavalleggeri, passava per Poggio Grosso e Monte Massoncello per poi giungere a Piombino, presso Salivoli.

Le cose da non perdere 2

Il Castello degli Appiani

Il centro fortificato fu costruito agli inizi del XV secolo per volontà degli Appiani, Signori di Piombino, quale baluardo difensivo lungo il confine settentrionale del nascente Stato di Piombino.  Incastonato sopra la porta di accesso al paese, si conserva lo stemma di famiglia, con drago alato, elmo cavalleresco e nastri allegorici, opera dello scultore fiorentino Andrea Guardi (ca. 1405 – 1476).

Per incentivare la popolazione a trasferirsi a Populonia, gli Appiani dotarono il borgo di mura difensive, realizzando così il Castello vero e proprio, un fenomeno piuttosto comune nel Basso Medioevo.

L’attuale Populonia presenta, infatti, l’impianto urbanistico tipico delle nuove fondazioni, dette terre nuove, con assi viari ortogonali che delimitano blocchi edificabili delle medesime dimensioni posti a intervalli regolari.

Al governo degli Appiani (1399-1628) fece seguito il Principato dei Ludovisi (1634-1702) e dei Boncompagni Ludovisi (fino al 1801), poi il Principato di Elisa Bonaparte Baciocchi (1803-1814), sorella di Napoleone, fino all’annessione al Granducato di Toscana sancita nel Congresso di Vienna.

Le cose da non perdere 3

Populonia, una storia di grandi famiglie

Nel XVI secolo, la tenuta latifondistica di Populonia divenne proprietà della famiglia Desideri, originaria di Piombino. Il conte Giovanni Desideri (1800–1879), esperto in scienze agrarie e appassionato di antichità, introdusse la coltura del mais e finanziò i primi scavi archeologici a Populonia, condotti dall’archeologo fiorentino Alessandro François.

Con la riscoperta dell’antica città etrusca molti illustri eruditi e viaggiatori visitarono il Castello, tra questi Francesco Inghirami, George Dennis e Heinrich Schliemann, scopritore di Troia.

 

Alla sua morte, la proprietà passò al figlio e poi agli eredi di questo che divisero la tenuta e la vendettero. Dopo un breve periodo in cui il Castello fu di proprietà degli avvocati Francesco Mussio e Mario Ciani, nel 1936 fu acquisito da Tommaso e Giulia Gasparri, ai quali dobbiamo l’allestimento del Museo etrusco di Populonia, prima istituzione museale del territorio.

Oggi il Castello appartiene ai nipoti di Giulia e Tommaso che amministrano con dedizione una proprietà che per sua natura è patrimonio collettivo di pubblica utilità.

Le cose da non perdere 4

La chiesa di Santa Croce a Populonia

Nella piazza principale del Castello si trova la Chiesa di Santa Croce, una piccola chiesa d’impianto romanico costruita probabilmente tra XII e XIII secolo. Alla pianta originaria furono nel tempo aggiunte le cappelle laterali, la sagrestia e il campanile. L’edificio ha subito numerosi restauri, gli ultimi dei quali hanno riportato alla luce porzioni di affresco con figure di santi e un sarcofago di marmo risalente al III secolo d.C. reimpiegato come altare.

 

Oggi la rocca di Populonia offre al visitatore un panorama unico. Un monumento aperto al pubblico che ospita eventi culturali e spettacoli, ma anche attività didattiche e laboratori esperienziali.

Rimani aggiornato

Iscriviti

Ricevi aggiornamenti via e-mail sulle nostre mostre, eventi e molto altro:

Manteniamo i tuoi dati privati e li condividiamo solo con terze parti necessarie per l'erogazione dei servizi. Leggi la nostra Privacy Policy.